Luigino Paoli
IL SURREALISMO
In attesa di spiccare il volo nel mondo della pittura si occupa della piccola azienda agricola della madre, che gli dà una discreta sicurezza economica, ma senza distoglierlo dal suo interesse per l’arte.
Si fa conoscere nell’ambiente artistico esponendo in varie mostre sia collettive che personali in vari paesi della valle e fuori.

IN GERMANIA
La tappa forse più importante della sua carriera di pittore in quegli anni è la partecipazione al progetto «Okollage 89»; a Luigino viene affidata infatti la realizzazione di un murales nella cittadina tedesca di Fellbach (nella regione del Baden-Wurtenberg). In Germania Luigino produce altri lavori riscuotendo un notevole successo che gli vale l’attenzione della stampa e della critica tedesche che lo salutano come un secondo Salvador Dalì, altro grande dell’arte del novecento che Luigino ama in modo particolare.
E non è un amore nascosto, al contrario è manifesto, trasparente, senza ipocrisie culturali ed è proprio questa la forza espressiva di Luigino.
La sua pittura è sì appariscente, ma contrassegnata dalla limpidezza e dalla schiettezza. Come succede a tanti pittori, talvolta non è compreso nella sua comunicazione artistica, in qualcuno suscita perfino sentimenti di ripulsa, specialmente quando abbina semplici elementi quotidiani con ambientazioni e simbolismi non a tutti comprensibili; ma questo è il tratto peculiare della sua arte onirica.
Osservando le sue opere, non stupisce infatti, che le sue letture preferite siano le opere di Sigmund Freud, in particolare il suo testo più famoso: «L’Interpretazione dei sogni».
Afferma Luigino: «La parte più vera della realtà è il sogno e l’uomo che non sa usarlo per costruirsi l’esistenza è l’uomo più povero».
Luigino è a questo punto uno dei giovani pittori più promettenti e tanti seguono con interesse la sua arte suggestiva che coinvolge l’osservatore e lo conduce a personali riflessioni.
Soprattutto le sue opere surrealiste, che di primo acchito lasciano perplessi, ma con l’adeguata interpretazione si “lasciano capire” e affascinano proprio per la loro originalità.
Luigino ha sempre detestato la banalità e l’arte intesa al solo fine estetico, punta piuttosto a dare un messaggio, a fare una provocazione, a proporre un’interpretazione della realtà. Questa tormentata ed esasperata ricerca introspettiva, sarà, forse alla base della sua improvvisa demotivazione ed abbandono della tanto amata pittura.